Il 14 luglio 2020 abbiamo esplorato un centro sciistico abbandonato nella località di Viola St.Gréé, in provincia di Cuneo, sulle Alpi Marittime. Costruito negli anni settanta, il centro la Porta della Neve ebbe il suo massimo sviluppo negli anni ottanta, quando divenne il centro turistico alberghiero più grande d’Europa.
“Al suo interno la Porta della Neve racchiudeva il cinema/teatro, la sala giochi, il supermercato, la palestra, il bar dotato di piscina interna, esterna e grandissimo solarium, la farmacia, il ristorante, la pizzeria, diverse boutique, un negozio di fotografia, il noleggio attrezzature sportive, un punto di pronto soccorso, la scuola sci, un ristorante dedicato agli sciatori, accessibile direttamente dalle piste da sci, le sedi di due sci club ed una grandissima hall adatta ad organizzare spettacoli di diversa natura e serate di cabaret.
Nel corso degli anni ’80 St.Gréé ospitò numerosi eventi mondani tra i quali la trasmissione EURONOTE prodotta dalla RAI in pianta stabile a St.Gréé, serate di cabaret allietate dalla presenza di importanti star: Fiordaliso, Nick Kemen, Ivana Spagna, Den Harrow, Ornella Muti, Gegia, l’illusionista El Drago, Carlo Cori, il mago Forest, le ragazze Fast Food di “Drive In“, noto programma ideato da Antonio Ricci. Nel 1981 fu sede dei Campionati Mondiali di Sci Alpino e due anni dopo ospitò i Campionati Italiani Assoluti di Sci Alpino.” (fonte: Wikipedia)
Accediamo da questa parte dell’edificio.
Dalla quale si accede senza problemi ad un garage.
Troviamo delle auto abbandonate. Se qualcuno sapesse che auto è la prima è pregato di scriverlo nei commenti. La seconda è ovviamente una Lancia Fulvia.
Dal garage, uscendo per un attimo all’esterno, accediamo al corpo principale della Porta della Neve.
C’è un’ampia sala, con una specie di cabina al centro, chissà che funzione aveva.
Esploriamo l’edificio in lungo e in largo…
Le patatine San Carlo sono finite da un pezzo… e senza bisogno della sponsorizzazione di Carlo Cracco.
Poi, ci imbattiamo in una prima cella frigorifera.
Purtroppo nella foto non si vede bene ma questi depliant erano fosforescenti, a terra ce n’era a quintali ed erano luminosissimi. Ne ho collezionato un po’.
Qualcuno gradisce della salsa Robert? E’ una sorta di senape… Qualcosa mi dice che questa non sia più buona però.
Entriamo nel cinema. Siamo stati anche in cabina di proiezione ma ho scelto di non mettere la foto, non c’era molto da fotografare.
Altre salse assortite, tutte davvero ottime. Qualcosa come 30/40 anni fa però.
Mai visti così tanti sci insieme in vita mia.
Uhm, questa la vedrei bene in un film horror alla Hostel o The Dentist…
Oltre agli sci anche gli scarponi abbondano.
Le salse ok, ma gelati invece ne abbiamo?
Saliamo di sopra…
Ah, l’amore per la porca G., che poesia. Nota: queste scritte sono state fatte con i bollini del supermercato che ora andiamo a visitare. Secondo me sono un capolavoro.
Eccoci alla cassa del supermercato.
Devo dire che lo immaginavo più grande, è veramente proprio soltanto un piccolo market.
Qui avevamo i salumi tipici della Brianza. Ma perché della Brianza in provincia di Cuneo? Boh.
Ecco, in quest’altra cella frigorifera erano conservati i salumi e formaggi (della Brianza suppongo).
Accediamo alla parte più alta dell’edificio.
Ah. Ehm. Oook.
Dal retro vediamo la seggiovia, tuttora in funzione.
Piscina al coperto…
E piscina all’aperto.
Ritorniamo di sotto e la nostra visita è conclusa.
Il declino della Porta della Neve iniziò già verso la fine degli anni ’80. Il complesso, in stato di abbandono ormai da tantissimi anni, è stato recentemente acquistato dalla società Raimondi srl.
La prima auto é una Talbot Tagora
Grazie!
A causa di un problema tecnico mi ero perso il commento scritto ieri da una persona che si è firmata Efrem Ferri, lo riporto:
“Scusami se intervengo, ma credo che questa sia piuttosto una Talbot Solara, la versione a tre volumi della Simca 1308. Se non ricordo male, la Tagora era l’ammiraglia di casa Talbot (credo che in Italia non esistano esemplari). Non ha valore né interesse collezionistico, ma ne sono rimaste pochissime in circolazione e varrebbe la pena recuperarla.”
Grazie anche a te!