Due curiosità da non perdere a Torino

Oggi voglio raccontare di due curiosità da non perdere a Torino, entrambe ospitate nel quartiere San Salvario, a poca distanza una dall’altra.

Portone del Melograno

Torino è discretamente ricca di edifici in stile liberty, che risalgono per lo più agli inizi del secolo scorso.  Il quartiere con la più alta concentrazione di questo stile architettonico è senza dubbio Cit Turin. Prima o poi dovrò scrivere un articolo sui più bei palazzi liberty di Cit Turin e in generale di Torino.

Quello di cui parliamo oggi, come abbiamo detto è invece a San Salvario, precisamente in via Argentero n. 4. Progettato da Pietro Fenoglio nel 1907, è un edificio che ricorda per alcuni aspetti, ad esempio nell’uso di maioliche colorate, alcune case spagnole.

Diciamo che questo palazzo non è memorabile e di così gran rilievo, rispetto ad altri opera del grande architetto Pietro Fenoglio, come ad esempio Casa Fenoglio-La Fleur o Villa Scott, presente tra l’altro in una scena del film Profondo Rosso di Dario Argento.

Da alcuni anni il portone d’ingresso, soprannominato “Portone del Melograno”, ha iniziato però ad attirare un discreto interesse. Questo perché un recente restauro ha dipinto l’originale portone in ferro battuto in sgargianti colori. I frutti sono stati dipinti di rosa-fucsia, i fusti e le foglioline di verde mentre il resto, compresa la cornice a coda di pavone, è stato decorato con effetto finto legno.

Due curiosità a Torino

Il risultato è indubbiamente bello e accattivante, ma non mancano le voci critiche verso quello che è comunque un restauro poco rispettoso dell’originale.

Museo della frutta

Dal Portone del Melograno, restando in tema, ci dirigiamo verso la seconda curiosità assolutamente imperdibile a Torino. Si tratta del Museo della Frutta, distante soli 500 metri, ovvero neanche 10 minuti a piedi.

Il museo è ospitato nel Palazzo degli istituti anatomici, in Corso Massimo d’Azeglio n. 52, insieme al Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso” e al Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando”.

Tale palazzo è il meglio conservato degli edifici che costituivano la «Città della scienza» del Valentino, che furono sede di un centro di ricerca scientifica di livello internazionale. Ospitava gli istituti, i laboratori e le aule di lezione delle facoltà di Medicina e Chirurgia, Chimica e Scienze.

I due “minareti” che caratterizzano il palazzo sono stati progettati come camini da aspirazione per il ricambio dell’aria nelle sale settorie e nei laboratori. E’ possibile vedere una foto del palazzo qui: https://www.museolombroso.unito.it/museo/sede.

Cuore e centro del Museo è la straordinaria collezione pomologica di Francesco Garnier Valletti, costituita da centinaia di varietà di mele, pere, pesche, albicocche, susine, uve…

Due curiosità a Torino

Non si tratta di frutti veri ma di “frutti artificiali plastici modellati così vivamente dal vero da scambiarli per naturali”. La collezione risale al 1927 ed è stata ampliata tra il 1932 e il 1935. Sono ospitati in grandi armadi vetrati, costruiti appositamente per l’occasione.

Museo della frutta

Il museo ripercorre inoltre un pezzo di storia della ricerca scientifica applicata all’agricoltura che tra Ottocento e Novecento ha trasformato radicalmente le tecniche di produzione ortofrutticola.

Museo della frutta

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