Villa Capriglio è stato uno dei primi edifici a farmi avvicinare al mondo dell’urbex. Circolano tante leggende su questa villa che sta a ridosso della collina di Superga, lungo la strada che collega Torino a Pino Torinese. I proprietari iniziali di questa villa, che fu completata nel 1761, si chiamavano Marchisio, poi passò a Giovanni Paolo Melina conte di Capriglio, poi alla famiglia Cattaneo ed infine al Comune di Torino. Pur essendo definito un edificio di grande valore storico-artistico, è abbandonato da tanti anni ed oggi versa in uno stato di degrado e vandalismo davvero grave. Direi che è l’edificio che si presenta meno bene tra quelli che ho “esplorato”.
Le leggende sono molteplici: le prime risalgono già all’800 e raccontano di orge tra nobili, donne scomparse e mai più ritrovate. Una delle leggende più curiose vuole che la villa scompaia nelle notti invernali di plenilunio quando cala la nebbia, per poi riapparire al mattino. Chi passa di lì cerca di superare velocemente l’abitazione e si racconta di “passaggi di spiriti, del risuonare di un pianoforte e di risate”. Tutte queste leggende sono state corroborate dalla scoperta, risalente al 1971 allorché il Comune di Torino tentò di avviare un restauro, di stretti cunicoli che conducono ad una stanza ottagonale. E l’ottagono è una figura legata al culto della magia nera. Dal 2016 il Comune la ha messa in vendita, ma vuoi per le leggende, vuoi perché sarebbe molto oneroso restaurarla, nessun compratore si è fatto avanti.
Addirittura una delle leggende vuole che Dario Argento abbia usato villa Capriglio in alcune sequenze del film “Suspiria”. Ciò è riportato in diversi siti, addirittura IMDb, ma molte fonti sostengono sia una informazione decisamente errata. Che risale probabilmente all’errore di un giornalista negli anni ’70, il quale la confuse con Villa Scott; dove sono effettivamente ambientate alcune sequenze del film “Profondo rosso”. Non ho trovato da alcuna parte informazioni esatte su quale parte della villa comparirebbe nel film, quindi personalmente propenderei per l’ipotesi dell’errore.
Abbiamo esplorato un po’ tutta la villa: il primo piano, il secondo, il sottotetto. Abbiamo fatto anche un giro nella parte sotterranea ma un po’ velocemente perché la forte umidità non era molto rassicurante (leggi: avevamo timore ci crollasse tutto addosso). Non ho foto di questa parte e non ho purtroppo visto la stanza ottagonale.
Alcune sale sono completamente rovinate e annerite, sembra ci siano stati degli incendi.
Queste poltroncine mi sono chiesto cosa ci facciano qua.
Questi numeri avranno a che fare con la magia nera?
In questa cappella e in alcune sale del secondo piano si è conservato qualcosa degli affreschi di cui un tempo sicuramente tutta la villa era decorata.
La ringhiera dello scalone risulta quasi completamente divelta.
Anche i murales non sono molti, la villa è stata più che altro gravemente vandalizzata.
Ragnatele ne abbiamo?
Immaginate queste sale tutte affrescate…
Un salto a vedere il sottotetto e poi si va via…
Non ho riportato volutamente la posizione precisa ma, al di là che è facilmente reperibile, si rammenta che urbex non è né effrazione né vandalismo né sciacallaggio. Insomma guardare ma non toccare.