Dieci imperdibili attrazioni da vedere ad Amsterdam

E quando iniziate a pensare che per Golosulliver non esista altro che il cibo, ecco che vi guida fra quelle che sono senza dubbio dieci tra le più imperdibili attrazioni di Amsterdam!

1. I canali

Amsterdam è famosa in tutto il mondo per i suoi canali, in virtù dei quali viene spesso definita la Venezia del Nord. Essa nasce infatti nel XIII secolo da un villaggio di pescatori situato vicino ad una diga (dam) sul fiume Amstel, da cui il nome, che originariamente era Amstelredam. Certamente i canali di Amsterdam sono però ben diversi: Venezia è costruita su piccole isolette, i canali sono tantissimi, spesso stretti, la città è un dedalo di calli e canali dove la circolazione delle auto è impossibile, e sembra che tutto stia per essere inghiottito dalle acque, il che le conferisce quel fascino malinconico che tutti conosciamo; ad Amsterdam al contrario, tutto è molto più spazioso perché la città è costruita su isole più grandi (90 isole contro le 118 di Venezia), quindi oltre ai canali anche ponti e strade sono sufficientemente ampi affinché le auto circolino e siano parcheggiate lungo i canali, ma soprattutto vi sono tantissime biciclette, che sono un mezzo utilizzatissimo ed un’altra icona della città e dell’Olanda. I canali di Amsterdam, lungo i quali si susseguono edifici in larga parte risalenti all’Età d’Oro (tra il XVI e il XVII secolo) ed oggi considerati monumenti, pur avendo ben poco in comune con la città italiana alla quale viene spesso in larga parte impropriamente accostata, hanno in ogni caso un grandissimo fascino e sono Patrimonio Unesco dal 2010. E’ naturalmente possibile anche fare un giro con uno dei numerosi battelli che, partendo da diversi punti della città, compiono itinerari lungo i canali che permettono di scoprire la città vista dall’acqua.

Canali di Amsterdam

Canali di Amsterdam

Canali di Amsterdam

2. Piazza Dam

La piazza principale di Amsterdam sorge nel punto dove essa ha avuto origine, infatti in una data compresa tra il 1204 e il 1275, qui venne costruita la diga sul fiume Amstel da cui prende il nome. Essa ospita da un lato il Palazzo Reale, la Nieuwe Kerk e il museo delle cere Madame Tussauds e dall’altro il Nationaal Monument. Il Palazzo Reale è noto anche come municipio di Amsterdam, in quanto venne costruito nel XVII secolo con questo scopo, per poi essere scelto come residenza reale; è un classico esempio di barocco olandese e presenta una facciata molto severa nella quale la parte centrale del corpo è sormontata da un frontone. La Nieuwe Kerk è più antica in quanto venne eretta nel XV secolo; oggi non è più un edificio con funzioni religiose, ma ospita mostre e concerti. Infine, il Nationaal Monument venne eretto nel 1956 per commerare i morti della seconda guerra mondiale; ai piedi dell’obelisco vi sono le statue di due leoni, che sono il simbolo dell’Olanda.

Piazza Dam - Palazzo reale

Piazza Dam - Nieuwe Kerk

Piazza Dam - Naational Monument

3. Begijnhof

Questo luogo è un ex-beghinaggio, ovvero una comunità costituita da una confraternita di donne che, pur non avendo preso i voti, dedicavano la propria vita alla preghiera e alle opere di bene (le beghine per l’appunto). Questa istituzione semi-monastica ebbe una grossa diffusione nelle Fiandre nel XII e XIII secolo per essere in seguito repressa dalla Chiesa che le accusò di eresia. Il beghinaggio di Amsterdam, oltre ad essere un luogo tuttora di grande fascino, ha una rilevante importanza storica perché ospita alcuni degli edifici più antichi della città, tra cui una casa con la facciata in legno risalente al 1460 o 1475, che è la più antica in assoluto tra quelle giunte a noi. Molti edifici sono abbelliti con formelle che illustrano episodi biblici. Il Begijnhof è un cortile interno, per cui vi si accede da alcuni passaggi (che non sono sempre aperti), situati nella piazza Spui e nella via Gedempte Begijnensloot.

BegijnhofCasa più antica di Amsterdam

4. Museo Van Gogh

Questo museo ospita la più grande collezione al mondo di opere del pittore olandese Vincent Van Gogh ed è visitata da circa un milione e mezzo di visitatori all’anno. La collezione principale è ospitata in un edificio costruito nel 1973 e progettato da Gerrit Rietveld, mentre una nuova ala, progettata dall’architetto giapponese Kisho Kurokawa ed ultimata nel 1999, ospita principalmente mostre temporanee che si concentrano su artisti contemporanei di Van Gogh e sulla sua influenza su artisti successivi. La collezione permanente è organizzata cronologicamente e ruota intorno a cinque periodi: Olanda, Parigi, Arles, Saint-Rémy e Auvers-sur-Oise. Ogni periodo rappresenta una fase della vita e dell’opera dell’artista. Il periodo olandese è caratterizzato da scene di vita quotidiana e paesaggi, dipinti con toni bui e quasi completa assenza di luce (il dipinto più celebre e importante di questo periodo è I mangiatori di patate). Nel periodo parigino Van Gogh sviluppa lo stile impressionista per cui diverrà celebre, appartengono a questo periodo molti dei suoi autoritratti. Al periodo di Arles appartengono il dipinto La camera di Vincent a Arles e una delle tante versioni de I girasoli. Infine, nell’ultimo periodo, troviamo il Campo di grano con corvi, dipinto dall’artista nella settimana della sua morte.

5. Rijksmuseum

Il Rijksmuseum è il più grande museo d’Olanda ed ogni anno richiama circa un milione di visitatori. E’ stato fondato all’Aia nel 1800, per trovare la sua collocazione attuale nel 1885, nell’edificio in stile neogotico e neorinascimentale progettato da Pierre Cuypers (autore tra l’altro anche della Centraal Station, e i due edifici hanno notevoli somiglianze). E’ stato recentemente sottoposto a un lungo restauro che è durato 10 anni e si è concluso nell’aprile del 2013, che ha riportato il museo al suo antico splendore. E’ stato inoltre creato un nuovo atrio spazioso ed un nuovo padiglione asiatico per ospitare la ricca collezione di opere d’arte orientali. Le collezioni museali sono per la prima volta esposte in ordine cronologico, in una sequenza di 80 gallerie disposte su 4 piani diversi, che raccontano 800 anni di storia olandese, partendo dal Medioevo, per arrivare ai capolavori del Secolo d’Oro. Tra i maggiori artisti fiamminghi rappresentati vi sono Rembrandt, Jan Vermeer, Franz Hals e Jan Steen. Nella monumentale Galleria d’Onore trovano posto i capolavori Ronda di notte di Rembrandt ed altri, tra cui La lattaia di Vermeer e Donna che legge una lettera davanti a una finestra di Rembrandt.

Rijksmuseum

Ronda di notte

6. Casa di Anna Frank

Ho dovuto fare una delle code più lunghe che abbia mai fatto per accedere alla casa di Anna Frank (la coda percorreva un paio di isolati fino ad arrivare all’Homomonument), ma ne è valsa la pena. La casa museo è ospitata nell’edificio dove Anna si rifugiò in clandestinità insieme ad altre sette persone; è situata in Prinsengracht 263, nel quartiere Joordan, nella cosiddetta Cerchia dei Canali Ovest.. L’edificio ospitava anche gli uffici dell’attività del padre Otto, la Opekta, che produceva una sostanza gelificante per produrre marmellata in casa (la pectina). L’alloggio segreto era nascosto da una libreria semovibile che è ancora al suo posto. Per il resto la casa è vuota, per volere di Otto Frank, infatti i mobili portati via dai nazisti non sono stati rimessi così come gli occupanti deportati non sono più tornati indietro; vi sono però foto, documenti storici, oggetti personali e filmati dell’epoca che permettono al visitatore di capire come si svolgeva la vita quotidiana nel rifugio e gli eventi avvenuti in seguito. Nella camera di Anna fa ancora sfoggio sulle pareti la sua collezione di fotografie ed anche il suo diario originale è ovviamente in mostra. Il rifugio venne scoperto il 4 agosto 1944 e gli otto occupanti vennero deportati. Otto Frank fu l’unico sopravvissuto agli orrori della guerra.

Monumento a Anne Frank

7. Homomonument

Situato sul canale Keizersgracht, proprio accanto alla chiesa Westerkerk e a pochissima distanza dalla casa museo di Anna Frank, l’Homomonument è un memoriale inaugurato nel 1987 per commemorare i gay e le lesbiche che sono stati oggetto di persecuzione a causa del loro orientamento sessuale. L’artista Karin Daan ha scelto di incentrare il memoriale intorno la figura del triangolo rosa, il simbolo che dovevano portare sulla casacca gli internati nei campi di concentramento nazisti per omosessualità maschile. E’ quindi costituito da tre grandi triangoli di granito rosa: un triangolo sul canale composto da alcuni gradini che scendono verso l’acqua, un triangolo alto 60 cm e un triangolo all’altezza della pavimentazione. Insieme i tre triangoli di 10 m di lato, uniti tra di loro da una sottile striscia di mattoni rosa, costituiscono un triangolo più grande di 36 m di lato. Infine, i vertici dei tre triangoli puntano verso tre direzioni simboliche: quello sul canale punta verso il Nationaal Monument in piazza Dam, quello a livello del terreno verso la casa di Anna Frank e quello in rilievo verso la sede centrale del movimento per i diritti omosessuali.

Homomonument

Homomonument

8. Il Red Light District e i Coffee-shop

Simbolo della tolleranza e dell’apertura di mente olandese, il Red Light District di Amsterdam è uno dei più famosi quartieri a luci rosse d’Europa e del mondo: la prostituzione in Olanda è legale ma non si può esercitare per strada. Sono in realtà tre le zone a luci rosse della città, di cui la più grande è la centrale De Wallen, situata tra la stazione centrale e il Nieuwmarkt; le altre due sono lungo un tratto del canale Singel e nel quartiere De Pijp (che è situato nelle vicinanze del quartiere dei musei e dove si tiene un importante mercato). La zona a luci rosse di Amsterdam ospita anche diversi night club, teatri erotici, peep show, sexy shop, un museo dell’erotismo (lungo Damrak vi è anche un museo del sesso), un museo della cannabis e persino un negozio interamente specializzato in preservativi (http://condomerie.com). A De Wallen è anche presente la più antica chiesa parrocchiale di Amsterdam, la medievale Oude Kerk (che significa appunto “chiesa vecchia”), e la prostituzione si estende anche intorno la chiesa, anzi proprio alle spalle si trova il Coffe-shop “Quartier Putain”, inoltre di fronte la chiesa vi è il monumento dedicato alle prostitute, che raffigura una donna che aspetta su una porta. La zona è videosorvegliata e può essere visitata con tranquillità, ma è pur sempre una zona a luci rosse, per cui occorre fare attenzione.

Adiacente a De Wallen è il quartiere cinese di Zeedjk, dove oltre a innumerevoli negozi e ristoranti cinesi, si trova uno dei templi buddisti più grandi d’Europa, il Fo Guang Shan He Hua, costruito secondo i canoni tradizionali dello stile cinese e inaugurato nel 2000 dalla regina Beatrice d’Olanda.

Fo Guang Shan He Hua

L’altra faccia della liberale Olanda sono le droghe leggere, che sono legali, seppur con alcune limitazioni. I coffee-shop sono i locali deputati alla vendita della cannabis: ad Amsterdam ve ne sono tra 200 e 250, numero drasticamente ridotto rispetto al passato, a causa delle limitazioni introdotte dalle nuove leggi: negli anni ’90 infatti i coffee-shop erano circa 600.

9. Albert Cuyp Markt e il mercato dei fiori di Bloemenmarkt

Dopo tanti musei e monumenti da visitare un po’ di shopping è d’obbligo: ad Amsterdam è presente uno dei mercati all’aperto più grandi d’Europa: l’Albert Cuyp Markt, che si tiene tutti i giorni della settimana tranne la domenica in Albert Cuypstraat, nel quartiere De Pijp, dove più di 300 bancarelle vendono mercanzia di ogni genere, dagli alimentari all’abbigliamento, dai libri all’elettronica, dalle biciclette agli accessori. Il quartiere dove il mercato si svolge si distingue per un forte carattere multietnico: vi si trovano macellerie arabe, pasticcerie turche, bazar marocchini, ristoranti indonesiani, ecc.
Imperdibile è anche il mercato dei fiori galleggiante (Bloemenmarkt), che si svolge tutti i giorni della settimana lungo un tratto del canale Singel. I fiori, soprattutto tulipani e narcisi, sono esposti su barconi galleggianti; molte bancarelle vendono anche souvenir, e addirittura dei kit per coltivare la marijuana in casa!

Bloemenmarkt

10. Il cibo olandese

Dopo tante visite a musei e monumenti si deve pur fare una pausa per rifocillarsi! E allora torniamo all’argomento preferito di questo blog e facciamo un rapido riepilogo delle specialità olandesi che si possono assaggiare nella capitale. L’uitsmijter è un piatto a base di pane con formaggio, prosciutto e uova fritte, la erwtensoep è una zuppa molto densa di piselli secchi e pancetta, lo stamppot è invece a base di patate schiacciate, verdure e salsiccia affumicata o carne stufata, le bitterballen sono crocchette di carne che vengono accompagnate con la mostarda. Esistono moltissime varietà di formaggio in Olanda, e per acquistarlo si consiglia una visita da De Kaaskamer, mentre il pesce principe è l’aringa, servita con cipolle oppure in un panino. Tra i tanti snack da strada impossibile non citare le vlaamse frites (patatine fritte), le kroket ed appunto i sandwich con le aringhe (per maggiori approfondimenti: Street food in Olanda). Da bere ovviamente è immancabile la birra, le due marche più famose sono Amstel e Heineken (che ha anche un museo, l’Heineken Experience, situato a poca distanza dall’Albert Cuyp Markt e dalla zona dei musei, dove è possibile scoprire il processo di produzione della birra e degustare due birre, comprese nel prezzo del biglietto), ma sono tanti i birrifici piccoli e artigianali, tra cui Brouwerij ‘t IJ, di cui ho parlato qui. Due ristoranti dove provare le specialità del posto sono Haesje Claes, abbastanza a buon mercato, di cui ho parlato qui, e d’Vijff Vlieghen (che in olandese significa “cinque mosche”), di proprietà della catena alberghiera NH Hoteles, che offre una cucina classica ma in chiave più contemporanea e creativa, costa sensibilmente di più, ma è interessantissimo per gli ambienti: è infatti ospitato in cinque pittoresche case seicentesche; questi due ristoranti sono praticamente di fronte, in Spuistraat. Un’altra caratteristica di Amsterdam, arrivata in Olanda con la Compagnia delle Indie Orientali, è la cucina indonesiana: da provare il rijsttafel (letteralmente “tavola di riso”), ovvero un menù composto da tantissime portate a base di piatti tipici della cucina indonesiana. Infine, da provare anche i bruin café, così chiamati per le pareti marroni a causa del fumo, che sono il corrispondente dei pub inglesi/irlandesi.

Ristorante d'Vijff Vlieghen

Ristorante d'Vijff Vlieghen

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