A circa 15 km da Rotterdam è presente un sito costituito da 19 mulini a vento entrati a far parte del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1997. E’ situato nella località di Kinderdijk, ed è possibile raggiungerlo da Rotterdam in diversi modi. Io ci sono andato in autobus, ma è possibile arrivarci anche in battello (oltre che in auto ovviamente)…
Kinderdijk è un luogo unico e affascinante, che ospita la più alta concentrazione di mulini a vento d’Olanda e del mondo. I mulini sono stati costruiti tra il 1738 e il 1761, tranne uno che risaliva addirittura al 1521, ma che è andato distrutto in un incendio nel 1997, ed in seguito è stato ricostruito. Lo scopo dei mulini era azionare delle pompe, che avevano la funzione di abbassare il livello dell’acqua attraverso un sistema di drenaggio. Erano abitati e gli occupanti dovevano costantemente monitorare le pale affinché fossero dirette verso il vento. Kinderdijk è considerato uno degli esempi più significativi nella storia della tecnica del prosciugamento del terreno nei Paesi Bassi, in cui il 20% della superficie è sotto il livello del mare e il 50% a meno di un metro sopra il livello del mare.
Oggi i mulini non assolvono più allo scopo per cui erano stati costruiti, dal momento che le pompe sono azionate da motori, ma sono ancora tutti funzionanti e, in determinati periodi dell’anno, vengono messi in funzione tutti insieme; anche quando ci sono stato io comunque uno era attivo, quello che ospita un piccolo museo che permette di vederne l’interno, il funzionamento e come vivevano gli abitanti dell’epoca. In inverno invece i canali ghiacciati fungono da pista di pattinaggio.
La maggior parte dei mulini ha una struttura simile: pianta ottagonale, pale rotanti lunghe poco più di 28 metri e calotta rotante per poter direzionare le pale. Il mulino che si distacca maggiormente dagli altri strutturalmente è quello più antico, che si trova nella parte più interna del parco, ed ha una struttura caratteristica costituita da due parti: un piccolo mulino a forma di “casetta”, poggiato su una base di mattoni.
Un’ultima curiosità, prima di passare alle informazioni pratiche: “kinderdijk” letteralmente significa “diga dei bambini” e, secondo una leggenda, durante la più pesante alluvione mai avvenuta in Olanda, quella del 1420, una culla con dentro un bambino e un gatto venne trasportata dalle acque fino alla diga, da cui prese il nome.
Per giungere a Kinderdijk in bus, come ho fatto io, bisogna raggiungere con la metropolitana di Rotterdam la stazione di Zuidplein dove fa capolinea l’autobus 90 (direzione Utrecht) e scendere a Kinderdijk Molen; per il biglietto di andata e ritorno ho pagato 12 €.
Per via fluviale ci sono due alternative: da Boompjeskade è possibile imbarcarsi sulla Nehalennia, e usufruire di questo servizio di trasporto gestito da una compagnia privata che fa dei tour quotidiani Rotterdam – Kinderdijk. La partenza è tutti i giorni alle 12, in circa un’oretta porta dritti dritti a Kinderdijk e alle 14.45 riparte per tornare indietro. Il costo del biglietto di andata e ritorno è attualmente di 15 €.
In alternativa, si può viaggiare su uno dei Waterbus, che partono da Willemskade, proprio sotto il ponte Erasmus. In questo caso però dovrete prima prendere la linea 20 per Dordrecht, scendere a Ridderkerk e da qui prendere un’altra imbarcazione che vi porterà a destinazione. Un’alternativa, suggerita dal sito www.waterbus.nl, è di scendere a Ablasserdam Kade e fare 15 minuti di bici fino ai mulini. Suppongo che lì vi siano a disposizione bici a noleggio, dal momento che esiste un’apposita pista ciclabile. Per informazioni su orari e costi controllare il succitato sito.
Infine, per reperire informazioni sugli orari ed il prezzo del biglietto per il museo (il resto del parco è accessibile gratuitamente) suggerisco di visitare la pagina: https://www.kinderdijk.com/openinghours.
