Rotterdam, la Manhattan sul Maas

Rotterdam è una città con uno skyline incredibile, e arrivando in treno esso si è presentato alla mia vista in tutto il suo splendore. Soprannominata a ragione la Manhattan sul Maas, Rotterdam è stata quasi completamente distrutta dai bombardamenti tedeschi durante il secondo conflitto mondiale, e ricostruita tra gli anni ’50 e ’70, mentre negli anni ’80 inizia la politica architettonica che le ha fatto assumere a poco a poco lo skyline attuale, tuttora in continua e rapida trasformazione. Oggi è il porto più grande d’Europa e di conseguenza uno dei più grandi del mondo.

Il mio soggiorno è durato cinque giorni, dal 10 al 14 agosto 2014, che sono stati sufficienti per visitare le principali attrazioni della città, che è sostanzialmente un museo di arte e architettura contemporanea all’aperto. Ho soggiornato presso l’hotel Inntel, nella più bella camera con vista in cui sia mai stato. Ecco le foto dell’hotel e della vista!

Il primo giorno, arrivati di sera tardi, siamo subito andati a rifocillarci ad un vicino McDonald’s, dove abbiamo fatto la piacevole scoperta che in Olanda esiste un panino speciale farcito con una delle specialità nazionali, il McKroket (ho parlato qui delle crocchette e di altri cibi da strada olandesi).

Il secondo giorno (11 agosto) abbiamo cominciato a gironzolare per il centro, abbiamo oltrepassato l’avveniristico ponte Erasmus, che è a tutti gli effetti uno dei simboli della città, per raggiungere la zona dove sono concentrati gli edifici più alti, il quartiere Kop van Zuid: la Maastoren che coi suoi 165 m è l’edificio più alto del paese, la KPN Tower progettata da Renzo Piano (96,5 m) e l’originalissimo grattacielo De Rotterdam (149,1 m), la cui costruzione era da poco stata ultimata, il New Orleans (158 m), l’edificio residenziale più alto del paese ed il secondo in assoluto.

Percorrendo Wilhelminakade, siamo infine giunti all’Hotel New York, ex sede della compagnia di crociere Holland America Line, di cui ho parlato qui. I due edifici ai lati dell’Hotel New York  sono il Montevideo (152 m) ed il World Port Center (134 m).

Dopo esserci rifocillati e rilassati nella splendida cornice dell’Hotel New York abbiamo oltrepassato nuovamente il ponte Erasmus e siamo scesi sul molo Willemskade dove sono presenti i punti di partenza dei battelli per fare i giri turistici. Qui siamo andati in cerca di informazioni per una gita fuori porta ai mulini di Kinderdijk, ma dal momento che soffro il mal di mare e non essendo per nulla rassicuranti le acque del Maas agitate da un vento fortissimo, abbiamo poi optato per andarci  in autobus.

Quindi ci siamo riposati un po’ in hotel, e successivamente siamo usciti per goderci qualche vista serale dello skyline e per recarci nuovamente al McDonald’s (non ci vado spesso ma il McKroket in altri posti non si trova e dovevo per forza approfittarne!).

Il terzo giorno (12 agosto) abbiamo continuato il nostro giro della Rotterdam moderna, avendo come destinazione principale le case cubiche, dei curiosi edifici a forma di cubo rovesciato, progettati negli anni settanta dall’architetto olandese Piet Blom e realizzati tra il 1982 e il 1984. Lungo la strada abbiamo visto i Woontorens Bloompjes, tre condomini alti 69 m, molto caratteristici soprattutto di sera per la loro parte centrale illuminata di rosso, blu e giallo; il Red Apple un grattacielo residenziale alto 124 m e la Waterstadtoren (109 m); la Witte Huis, un edificio in stile art-nouveau di 10 piani, alto 43 m, secondo alcuni il primo grattacielo costruito in Europa, tra il 1897 e il 1898 (il titolo è conteso con la Boerentoren di Anversa, costruita parecchi anni dopo ma alta 87,5 m), inoltre è stato uno dei pochi edifici sopravvissuti ai bombardamenti del 1940.

Giunti alle case cubiche abbiamo visitato la casa-museo (si tratta in realtà semplicemente di una casa visitabile), ed abbiamo visto l’adiacente Blaaktoren (61 m), opera dello stesso architetto, che a causa del suo tetto appuntito è soprannominata “matita”.

Di fronte alle case cubiche e alla Blaaktoren si tiene un mercato all’aperto di generi alimentari, mentre il mercato coperto Markthal era allora ancora in costruzione, ed oggi è una delle attrazioni principali della città, con i suoi 4.600 m2 di spazio per negozi, oltre ad ospitare 228 appartamenti; è stato inaugurato il 1° ottobre 2014.

Ci siamo poi diretti verso la Laurenskerk, la chiesa di San Lorenzo, l’unico edificio medievale rimasto in città. Nella piazza prospiciente la chiesa vi è la statua di Erasmo da Rotterdam.

Schouwburg è una zona ricca di luoghi d’intrattenimento (cinema, teatri, ecc.) e ristoranti, e la piazza principale Schouwburgplein è illuminata con degli avveniristici bracci di metallo rossi. Qui abbiamo fatto una pausa per il pranzo con una bella pizza da Pizza Hut!

Stadswinkel XL Centrum è il municipio di Rotterdam, un altro dei pochi edifici sopravvissuti ai bombardamenti. Costruito tra il 1914 e il 1920, è interessante soprattutto per le belle sculture che lo ornano che raccontano la storia della città.

Abbiamo proseguito il nostro tour con l’avveniristica Centraal Station ed altri edifici come i grattacieli Millennium Tower (130,8 m), Coopvaert (106 m), il condominio Calypso e numerose statue, tra cui le principali sono L’homme qui marche di Auguste Rodin, l’irriverente statua Santa Claus di Paul McCarthy, che rappresenta Babbo Natale che regge in mano un vibratore, De Verwoeste Stad (The Destroyed City) di Ossip Zadkine, che simboleggia la città di Rotterdam distrutta dai bombardamenti con una figura umana col ventre squarciato.

Il quarto giorno (13 agosto) abbiamo dedicato la mattina alla gita ai mulini di Kinderdijk, di cui ho già parlato qui. Rientrati in città abbiamo proseguito la nostra passeggiata in centro, incontrando lungo il nostro cammino la scultura Sylvette di Pablo Picasso, ed altre statue.

Ci siamo poi diretti verso il Willemsbrug, ponte rosso di acciaio, abbiamo visto un altro paio di bizzarrie, una scultura costituita da travi di acciaio, una palla, un monolite, appesi a un cavo e sospesi sull’acqua, ed un edificio sospeso su vecchie casette, il De Brug. Infine abbiamo preso la metropolitana per Wilhelminaplein per concludere la giornata con la nostra seconda visita all’Hotel New York, per cenarvi.

Infine l’ultimo giorno (14 agosto) abbiamo fatto una passeggiata a Delfshaven, la parte vecchia della città, dove si può vedere un vecchio mulino e la chiesa dei padri pellegrini, la Pilgrimvaderskerk, che furono i primi coloni ad arrivare in America, utilizzando un vascello chiamato Speedwell. Un’altra interessante attrazione del quartiere è il cantiere dove si sta ricostruendo la nave da guerra De Delft, che affondò nel Mare del Nord nel XVIII secolo. E’ la più grande opera di ricostruzione di una nave da guerra in legno d’Europa. E’ possibile visitare il cantiere, che è tuttora in corso, ed un museo; noi in questa occasione non ci siamo andati. Infine, poco fuori da Delfshaven, si può salire sulla torre panoramica Euromast, che con i suoi 186 m è l’edificio accessibile al pubblico più alto dei Paesi Bassi, da cui si può godere di una vista che spazia dal porto alla campagna circostante, e che, sulla piattaforma al primo livello, ospita anche un ristorante. Anche qui purtroppo non siamo andati, per questione di scarso tempo a disposizione.

Abbiamo invece optato per concludere con una visita al museo Boijmans Van Beuningen, la collezione d’arte più importante di Rotterdam, che spazia dall’arte medievale europea all’arte moderna.

Tra le opere più importanti conservate in questo museo abbiamo: Le tre Marie al sepolcro (inizio del XV secolo) di Hubert van Eyck; San Cristoforo (1504-1505), Venditore ambulante (1510 circa), Tavole del Diluvio (1415 circa) di Hieronymus Bosch; La “piccola” torre di Babele di Pieter Brueghel il Vecchio; Le vergini savie e le vergini stolte (seconda metà del XVI secolo) di Tintoretto; Cena in Emmaus di Paolo Veronese; Orto in primavera (1881) di Alfred Sisley; Shirley Temple (1939), La Cara de la guerra (1940) di Salvador Dalí.

Altri musei che non abbiamo visto sono il museo marittimo e l’istituto di architettura, mentre abbiamo fatto un giro all’Haven Museum, un museo all’aperto (gratuito) che permette di vedere navi, gru ed altri oggetti portuali. Su richiesta sono disponibili anche visite guidate.

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