La ferrovia Ivrea-Aosta

Il 5 marzo 2016 siamo partiti per una escursione lungo le tappe principali della ferrovia Ivrea-Aosta, che insieme alla Cuneo-Ventimiglia, rappresenta uno dei più bei tratti ferroviari tra quelli che attraversano il territorio piemontese/valdostano. Il viaggio è durato due giorni, con tappe a: Ivrea, Pont-Saint-Martin, Verrès, Nus/Fenis e Aosta, con pernottamento a Fenis. In seguito, nel corso di alcune successive escursioni di un giorno l’una, abbiamo visitato altre località: Issogne e Chatillon il giorno 26 marzo 2016, Bard e di nuovo Aosta il giorno 10 agosto 2016, Ivrea il giorno 17 aprile 2017. Racconterò queste visite in ordine geografico da Ivrea verso Aosta, in modo da comporre un ideale tour di tre/quattro giorni.

Ivrea

Il punto di partenza del tour è quello dove sono stato più di recente, in occasione di una gita al lago di Candia. Era il lunedì di pasquetta del 17 aprile 2017. Merita sicuramente una visita, almeno per vedere il Castello, piazza Nazionale con il Palazzo Civico, il ponte romano detto anche Ponte Vecchio. Inoltre ospita anche uno dei primi cinema italiani, il Giuseppe Boaro, costruito nel 1910 ed oggi ancora in funzione (addirittura effettua anche proiezioni in 3D).

IvreaIvrea

Ivrea Ivrea Ivrea Ivrea - Castello Ivrea - Cinema Giuseppe Boaro

Pont-Saint-Martin

Prende il nome dal possente ponte romano dedicato a San Martino di Tours, che collega le due sponde del torrente Lys. Costruito nel I sec. a.c., lungo 31 m e alto 23 m, per quasi 2000 anni ha permesso il collegamento della regione Eporedia (l’attuale Ivrea) con la Valle d’Aosta; in seguito è stato costruito un ponte moderno.

C’è anche una leggenda legata al ponte, secondo la quale San Martino, di passaggio sulla via Francigena in pellegrinaggio, fece un patto con il diavolo. Questi si impegnò a costruire in una notte un ponte bello, grande e solidissimo, in cambio dell’anima del primo essere vivente che ci sarebbe passato. Il giorno dopo, San Martino liberò sul ponte un cagnolino, che venne ucciso brutalmente. Il diavolo ne fu molto indispettito ma dovette lasciare in pace gli abitanti. Questa leggenda fa parte del ricco repertorio della valle del Lys, e rivive ogni anno nel carnevale storico.

Stazione di Pont Saint Martin

Ponte romano di Pont Saint Martin

Bard

La località è nota principalmente per lo spettacolare forte, situato in una posizione strategica in un punto dove la valle della Dora Baltea si stringe fino a formare una stretta gola; che esso domina dall’alto di un promontorio roccioso, posto a 384 m s.l.m.

Stazione di Hone-BardForte di Bard

Le prime testimonianze di un presidio militare risalgono addirittura al VI secolo d.C., costruito dagli ostrogoti, all’epoca di Teodorico. Si espande poco alla volta in epoca medievale e soprattutto nei secoli XVII e XVIII. Viene raso al suolo da Napoleone nel 1800, indispettito dalla resistenza incontrata per sottrarlo all’esercito austriaco-piemontese. Infine, assume la forma attuale quando Carlo di Savoia decide di farlo riedificare, tra il 1830 ed il 1838. È composto da diversi corpi di fabbrica disposti su piani differenti: poste più in basso, su due distinti livelli e ideate a forma di tenaglia, l’Opera Ferdinando e l’Opera Mortai; nella parte centrale, l’Opera Vittorio; più in alto, l’Opera Gola e l’Opera Carlo Alberto.

Dopo un lungo periodo di abbandono il forte diventa proprietà della regione Valle d’Aosta che lo restaura, lo fa diventare un polo museale e lo riapre ai visitatori nel gennaio 2006. Attualmente ospita tre percorsi permanenti: Il museo delle Alpi, Le Alpi dei ragazzi e Le prigioni, più numerose mostre temporanee. È possibile accedere ai vari livelli con un ascensore panoramico gratuito.

Noi abbiamo visitato Le prigioni, davvero molto interessanti: oltre a vedere le celle permette anche di conoscere la storia del forte attraverso plastici, documenti e cimeli; inoltre abbiamo visitato una bella mostra temporanea su Marc Chagall ed una mostra sul film Avengers: Age of Ultron (2015) di qui parlo più approfonditamente qui.

Verrès

Successiva tappa: il castello di Verrès, visibile appena scesi alla stazione. Ci siamo incamminati subito verso il promontorio roccioso sul quale è situato. Quel giorno nevicava, quindi è stata un un’impresa un po’ ardua ma molto soddisfatti siamo arrivati al castello e dopo pochi minuti abbiamo iniziato la visita guidata.

Stazione di Verres

Castello di Verres

Quello di Verrès è un castello trecentesco, fatto costruire da Ibleto di Challant e completato nel 1390. Si differenzia dagli altri castelli valdostani perché è monoblocco, costituito cioè da un unico edificio, un austero cubo di trenta metri di lato; mentre la maggior parte dei castelli valdostani è costituita da un insieme di edifici racchiusi da una cinta muraria. Aveva la funzione di fortezza, quindi è strutturato per renderlo il più possibile inespugnabile: chi sale al castello gli dà costantemente la destra, in questo modo i soldati, che reggevano solitamente lo scudo con la sinistra, davano sempre il fianco più esposto.

Giunti al castello occorre accedere prima ad un’antiporta, realizzata in salita per rendere più difficoltoso espugnarla. Sulla sinistra la biglietteria e sulla destra si accede al castello.

La visita permette di vedere il grande androne quadrato, che aveva funzioni difensive, infatti su di esso si aprono diverse feritoie ed una botola sul soffitto, che permettevano di bersagliare eventuali invasori che avessero varcato il portone di ingresso. Quindi si entra nel cortile, dal quale, tramite una poderosa scalinata si accede ai piani superiori dove si visitano diverse stanze: salone da pranzo, cucina, camere da letto.

Castello di Verres Castello di Verres

E’ uno dei castelli che hanno ispirato il Borgo medioevale di Torino, come gli altri due di cui parlerò in seguito. Questo di Verrès è servito da ispirazione per le linee di difesa.

Terminata la visita siamo ridiscesi a valle dove abbiamo fatto una breve sosta con un toast valdostano al prosciutto e fontina, ed acquistato le buonissime tegole valdostane da portare a casa. Poi siamo partiti per la tappa successiva.

Issogne

Di Issogne abbiamo visitato soltanto il castello, molto meno appariscente rispetto a quello di Fenis ma dotato, nel cortile principale, di un ciclo di affreschi davvero stupefacenti che rappresentano scene di vita quotidiana del tardo Medioevo. Il centro del cortile è ornato dalla celebre fontana del Melograno, interamente in ferro battuto, una copia della quale è presente al Borgo Medioevale di Torino, che da questo castello ha preso a modello anche la cucina e la “sala del re di Francia”. Costruito tra il XII ed il XVI secolo questo castello ebbe il suo periodo di maggior splendore sotto il dominio degli Challant. La visita guidata permette di vedere una decina dei circa cinquanta locali presenti.

Castello di Issogne Castello di Issogne Castello di Issogne Castello di Issogne Castello di Issogne Castello di Issogne Castello di Issogne Castello di Issogne

Châtillon

Venendo dalla stazione il percorso più breve per raggiungere il centro di Châtillon è percorrere Viale Stazione, quindi Strada Chemin de Barat ed in seguito imboccare via Emilio Chanoux. Qui abbiamo visto l’imponente chiesa dei SS. Pietro e Paolo, la cappella di Notre-Dame-des-Grâces del 1643 ca., il ponte romano ed il suggestivo Pont Neuf sull’orrido del torrente Marmore dal quale è possibile vedere le rovine di un’antica fabbrica, la ferriera Gervasone. Nel ‘700 infatti Châtillon fu un importante centro dell’industria metallurgica, basata sullo sfruttamento delle miniere di Ussel.

Ponte romano di Chatillon Chiesa dei SS. Pietro e PaoloNotevole la vista sul castello di Ussel venendo dalla stazione di Châtillon/Saint Vincent.

Castello di Ussel


Nus/Fenis

Il castello di Fenis è senza dubbio quello più scenografico, ubicato su una piccola collina e dotato di una doppia cinta muraria merlata. E’ una delle principali attrazioni turistiche della Valle ed è visitato ogni anno da circa 80.000 persone. Per raggiungerlo dalla ferrovia occorre percorrere un tragitto a piedi di circa un paio di km, in quanto la stazione è presso il comune di Nus.

Nus/Fenis stazione

Un tempo proprietà degli Challant, a differenza dei castelli di Verrès e Bard non ha mai avuto funzioni difensive ma principalmente di rappresentanza. Caduto successivamente in abbandono è stato recuperato – come altri manieri – nell’800 grazie al lavoro di Alfredo d’Andrade, che lo ha anche preso a modello per il cortile del Borgo medioevale di Torino.

Si può vedere con una visita guidata che permette di ammirare le stanze più importanti del piano terra e del primo piano, ed ovviamente il cortile.

Castello di Fenis Castello di Fenis Castello di Fenis

Curiosità: il forte è stato la location degli esterni del film Fracchia contro Dracula (1985) di Neri Parenti e di alcune scene della miniserie televisiva La freccia nera.

A Fenis abbiamo anche soggiornato una notte presso il caratteristico Hotel Comtes de Challant, che ha camere con vista sul castello. Ottima la colazione, e ne consiglio anche il ristorante.

Aosta

Arriviamo al capolinea del nostro percorso ed al capoluogo della regione. Fondata dai romani nel 25 a.C. con il nome di Augusta Praetoria, la città conserva un numero considerevole di edifici e resti di quel periodo.

Arrivati alla stazione già si possono vedere resti delle antiche mura meridionali della città romana.

Aosta stazione

Aosta mura romane

Percorso un breve tragitto si arriva in piazza Émile Chanoux, la piazza principale, a forma di rettangolo con i lati lunghi esposti a nord e sud.

Aosta - piazza Emile Chanoux

Proseguendo verso ovest si può ammirare la bella cattedrale di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista, di epoca medievale, il Museo Archeologico Regionale ed il Criptoportico forense, una lunga galleria a due navate che anticamente circondava l’area sacra del foro di Augusta Praetoria.

Aosta cattedrale Aosta cattedrale Aosta cattedrale

Tornando indietro verso piazza Émile Chanoux e proseguendo verso est, è invece possibile ammirare in primis il Teatro romano, che si è conservato perfettamente, durante la stagione estiva ospita spettacoli e concerti, e durante la stagione invernale i mercatini di Natale. Alla stessa altezza abbiamo l’Anfiteatro, che non era però accessibile nel giorno della mia visita.

Aosta teatro romano

Proseguendo si giunge alla Porta Pretoria, la porta di ingresso orientale della città romana.

Aosta porta Praetoria

La Collegiata dei Santi Pietro e Orso costituisce una delle testimonianze di maggior rilievo dell’arte sacra valdostana medioevale. Particolarmente interessanti i suoi affreschi ed il chiostro, con i capitelli romanici istoriati che raffigurano: scene dell’Antico Testamento (Storie di Giacobbe, Profeti), scene evangeliche (storie della vita di Gesù, Apostoli), scene agiografiche riferite a Sant’Orso ed alla fondazione del cenobio, nonché soggetti moraleggianti di cultura pagana (favole di Esopo) e raffigurazioni decorative di carattere zoomorfo e vegetale.

Aosta Collegiata dei Santi Pietro e Orso Aosta Collegiata dei Santi Pietro e Orso Aosta Collegiata dei Santi Pietro e Orso Aosta Collegiata dei Santi Pietro e Orso Aosta Collegiata dei Santi Pietro e OrsoAosta Collegiata dei Santi Pietro e Orso

Ultime tappe ad Aosta sono l’Arco di Augusto ed il ponte di pietra romano.

Aosta Arco di Augusto Aosta ponte di pietra romano

Durante le mie due visite ad Aosta ho pranzato all’Osteria da Nando, menzionata anche dalla guida Michelin e che consiglio caldamente.

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